L’Ecomuseo delle Acque da alcuni d’anni ha aperto un nuovo fronte di attività con l’obiettivo di conservare e valorizzare il paesaggio tradizionale: organizza cantieri sui muri in pietra a secco rivolgendoli a liberi professionisti, tecnici e artigiani; censisce e scheda le opere murarie ancora presenti sul territorio; promuove incontri e conferenze sul paesaggio rurale murato e terrazzato, diffuso nella fascia prealpina e collinare; premia azioni e buone pratiche realizzate da agricoltori e proprietari di fondi.
Nell’ambito del programma generale si è aggiunta un’ulteriore iniziativa, di notevole valore formativo, resa possibile da una collaborazione con l’Istituto statale di istruzione superiore Magrini Marchetti di Gemona. Proprio in questi giorni infatti si è concluso un laboratorio teorico-pratico sulla pietra a secco che ha coinvolto una classe terza di aspiranti geometri, coordinata dal prof. Pierangelo Cragnolini, con l’obiettivo di diffondere e trasmettere alle nuove generazioni saperi e abilità tradizionali.
Il corso ha previsto lezioni frontali sulla storia dell’architettura in pietra, sulle modalità costruttive e sulla tipologia e le funzioni delle opere murarie del territorio del Gemonese. Nel cortile della scuola, grazie al coinvolgimento di un maestro artigiano locale, Gianni Lepore di Artegna, è stato realizzato un cantiere con sbozzatura delle pietre e innalzamento di un muro a secco. Un altro breve cantiere si è svolto a Casa Cecot in via Taviele, edificio tradizionale chiuso da alti muri merlati e in attesa di restauro. Grande l’interesse da parte degli studenti, consapevoli della possibilità di svolgere in futuro una professione che ben si addice a una gestione sostenibile del territorio.